A spiegarcelo è Antoine Bordes, della sede parigina di Facebook, che delinea nel corso di una conferenza i progressi nell'analisi semantica del riconoscimento automatico da parte dell'algoritmo di Facebook. Probabilmente vi sarete chiesti anche voi come vengono selezionate le notizie e i post presenti nella vostra Timeline di Facebook. Avrete, altresì, notato che spesso i contenuti sembrano seguire i vostri interessi e gusti e che sono spesso connessi a qualcosa che avete da poco visionato o con il quale avete interagito. Tutto questo non è magia, non è frutto del caso, ma di uno sviluppo scientificamente studiato per monitorare i vostri gusti e proporvi sempre contenuti connessi con ciò che amate o vi incuriosisce.
Ovviamente esiste una spiegazione a tutto questo, che si racchiude all'interno dell'algoritmo sviluppato da Zuckerberg, che negli anni è stato talmente aggiornato e raffinato da riuscire a dare un vero senso logico ai contenuti che ci si presentano e alle amicizie suggerite.
Ciò che Antoine Bordes, uno dei più famosi esponenti del team parigino di Facebook, spiega nel corso del Wird Next Fest è una spiegazione delle logiche utilizzate per l'interpretazione dei gusti degli utenti dalla piattaforma social. Si tratta di uno studio sull'apprendimento del linguaggio che possa essere convogliato nei sistemi di riconoscimento da parte dell'intelligenza artificiale. Ciò a cui Facebook sta tendendo è un nuovo sistema di riconoscimento di immagini e voci, che possa modificare in modo molto più interattivo la fruizione del famoso social network.
Nel corso della stessa conferenza Bordes ha, anche, illustrato i passi avanti compiuti da Facebook nel campo della IA e del machine learning. Attualmente Facebook sta proseguendo nello sviluppo di un programma decennale basato su ecosistemi (come Instagram e Facebook) prodotti — ad esempio WhatsApp — l’algortimo di ricerca o i gruppi e le tecnologie, divise a loro volta in tre grandi macroaree: la connettività, VR e AR e le IA.
Gli ultimi due citati sono strettamente connessi. Attualmente Facebook ha organizzato il proprio lavoro sulla IA in quattro zone principali che in un certo modo corrispondono alle funzioni che il nostro cervello compie nell’analizzare la realtà.
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